Teatro

Vie e piazze, per un giorno comandano teatro e poesia

Vie e piazze, per un giorno comandano teatro e poesia

Castellarquato - Offrono generosi le loro performance in strada, tra le piazze. I loro corpi si mischiano a quelli del pubblico, che viene travolto dal divertimento e coinvolto in sketch e gag. Sono gli artisti di strada, che anche a Castellarquato, domenica, hanno attirato migliaia di persone. Ottima d'altra parte la qualità degli artisti - un'ottantina - selezionati da Gianluca Trenchi di Risesun; ripagati gli sforzi della Pro Loco che ha preparato il pranzo per tutti; impeccabile l'organizzazione di Castellarquato cultura e turismo, la società voluta dal sindaco Alberto Fermi che si aggirava tra gli artisti a divertirsi pure lui. Ma la gioia maggiore è stata quella dei bambini, ritrovatisi catapultati in un vero paese dei balocchi, dove però non ci si perde come fece Pinocchio con Lucignolo. Qui anzi si ritrova la strada, quella dell'oralità, del racconto e dell'ascolto. Accade con l'I.so Theatre che tramuta la piazzetta del borgo vicino alle Fontane del Duca in un angolo di fiaba; oppure con i burattini di Jenny Argentina Bossi nella storia russa di Vassilissa raggio di sole (ci sono anche personaggi in carne ed ossa e mega pupazzi). Da Roma a Castellarquato anche uno degli ultimi maestri burattinai italiani: Giovanni Piantadosi con Le avventure di Pulcinella insieme allo spassosissimo Clown Rufino che incanta il pubblico anche con alcune gags da solista. La rassegna degli artisti di strada è un bel modo di conoscere il borgo, ché ogni angolo - dalla piazza alla Rocca, ai giardini, dal porticato del palazzo del Podestà al museo geologico - ospita una performance. Ci sono i trucchi del mago Trick Track e della fatina Lella Monella che trasforma le facce dei bimbi in animali incantati e quelle delle bimbe in farfalle colorate. Che dire del talento di Alvalenti, umorista, vignettista, pittore, toscano? Il suo negozio nel centro di Siena è sempre preso d'assalto dai turisti. Occasione unica quindi averlo a Castellarquato, per vederlo all'opera nella vignetta crittografica: sulla tua firma costruisce un disegno in un'istantanea improvvisazione. Scopre - dice lui - «l'animale impigliato nell'elica del tuo dna». Caricature in diretta le offrono El Fujn (Gianni Soria) e Alberto Baldini, in mezzo alla piazza monumentale. Poco distante, all'interno della Rocca, il percorso di musica, immagini e voci Miloud: il volto non comune di un clown. Già, i clown, tra i protagonisti del nouveau cirque, che non impiega animali e domatori, ma solo bravi attori. Ironici, titolano il loro spettacolo Animali da circo i bravissimi componenti del Pentaclown che, nel cortile del museo geologico, si alternano al Teatro dai mille colori con Fantabox, giochi magici, clownerie e cabaret. A girare tra questi artisti ci si sente leggeri, proprio come le bolle di sapone di Clown Carillon. Ci si lascia intanto cullare dalla musica terapeutica di Michele La Paglia che suona uno strano strumento a percussione (mai visto, si chiama piano armonico ed è di origini giamaicane). Si passa dalla calma immobile della statua vivente (Checco Animation) alla scatenarsi delle danze delle cinque danzatrici orientali di Dideaindea. Per il teatro danza sono presenti anche Weltanschaung Compagnia (con Osserva la fine e Di molti luoghi) e i nove artisti di Poid Pois con il sensazionale Lumen Invoco (pois, ventagli bastoni e spade infuocati). Itineranti e interattivi sono gli artisti che scorrazzano per le stradine del borgo “a bordo” di motocicli e tricicli. Si tengono in equilibrio per le strade in acciottolato dell'alto paese, i trampolieri del Teatro Jesod, travestiti da gigantesca giraffa e orribile pipistrello. Salvator Puche Estevan con il suo Gigio Bagigio col suo magico triciclo lascia dietro di sé una lunga scia di bolle di sapone. Joselito Benavente ne Il Gran Pepon alterna momenti di magia strampalata ad equilibrismi squilibrati sul suo motociclo. Tutta la kermesse poi, è accompagnata dalla musica: un Jukebox vivente quello del duo Lady e Crazy che, violino e chitarra, fa canzoni su richiesta, dagli anni '20 ad oggi, trasformando tutto in sonorità hot jazz. Erica Opizzi, una giovane folk singer, chitarra e armonica, propone un repertorio che va da Bob Dylan a Pete Seeger, da Violetta Para a Donovan. C'è anche la musica celtica dei Will ò the Wisp e degli Introvabili. La serata chiude alla grande, con una grande kermesse in piazza Europa: c'è anche Fahrenheit, spettacolo con catene infuocate, sputafuoco, bolas, del quintetto di giocolieri JFG. C'è spazio anche per i premi: la giuria che ha girato per tutto il giorno tra gli artisti (composta dall'assessore provinciale Paola Gazzolo, dal consigliere comunale Massimiliano Conti, dalla presidente della Pro Loco Gabriella Tacconi) dà il primo posto (insieme ad una crociera premio) ai Poid Pois.